Dipendenza da Internet: Reportage dal Policlinico Gemelli di Roma

IAD addict

Sull’edizione online di Huffington Post Italia del 16 ottobre 2013 è presente un reportage firmato da Antonio Laterza relativo alla dipendenza da Internet e alle cure svolte dal Dott. Tonioni al Policlinico Gemelli di Roma. Clicca qui per andare direttamente a leggere l’articolo completo, oppure io ho fatto di seguito un breve riassunto dei passi più significativi:

Al Policlinico Gemelli di Roma, un’equipe di psicologi e psicoterapeuti coordinata dal Dott. Federico Tonioni si occupa di dipendenze da Internet da ormai 4 anni in modo decisamente continuo, con l’ambulatorio aperto dalle 9 del mattino alle 18 del pomeriggio e una terapia di gruppo settimanale di spiegazioni e sostegno per i genitori dei soggetti dipendenti dalla rete.

La dipendenza da Internet (IAD, Internet Addiction Disorder) è una patologia studiata di recente e di cui se ne sa ancora poco, ma è abbastanza diffusa in Italia, ma sono già più di 600 le persone passate dall’Ambulatorio da quando è aperto.

Secondo i dati a disposizione del dott. Tonioni, i ragazzi assuefatti alla rete sono l’80% dell’utenza del Day Hospital di Psichiatria del Gemelli, e per lo più sono di sesso maschile. Il restante 20% sono adulti dipendenti dal gioco d’azzardo online e dai siti porno.

Nei casi più acuti i giovani passano fino a 18 ore al giorno di fronte ad uno schermo, in un flusso continuo di informazioni ed emozioni. Le conseguenze principali sono perdita il sonno e concezione dilatata e distorta del tempo e dello spazio.

Gli effetti di un eccesso di internet sul comportamento mostrano un aumentano di aggressività e disinibizione sessuale, specialmente laddove si tende già a relazionarsi con gli altri e soprattutto con gli adulti tramite la forza.

I social network, in particolare, danno l’illusione di gestire le emozioni a proprio piacimento, ma le parole e gli atti virtuali acquisiscono nella vita quotidiana una loro concretezzaa, come nel caso delle azioni di cyberbullismo.

La terapia finora utilizzate sono differenti da luogo a luogo: Negli Usa i pazienti sono obbligati a curare una gallina: un animale ipercinetico. In Cina sono picchiati, ci sono stati anche due morti. In Olanda si portano a passeggiare nella natura.

Al Gemelli la terapia consiste in due appuntamenti settimanali: una seduta individuale ed una di gruppo. Negli incontri collettivi si agisce sul sintomo che, nel caso degli adulti, sono le ore di connessione mentre per gli adolescenti sono il rapporto con le emozioni.

Per lo stesso motivo, in terapia per IAD , vanno prima le mamme e poi – se si riesce ad intercettarli – i giovani internet addicted.

La IAD come spia di problemi familiari più complessi. Quando i genitori si presentano dalla psicologa, capita sovente di rendersi conto che alla base dell’assuefazione dei figli ci sono questioni irrisolte fra i due genitori e gli incontri diventano un’occasione per affrontare anche quelle.

Quando le ore passate su Internet diventano però 10-12 e perfino 18 nei casi più gravi, il rendimento scolastico e le amicizie, non possono che risentirne, culminando talvolta nel ritiro definitivo dalla scuola. “Ci sono capitati ragazzi che al mattino dovevano essere vestiti dai genitori perché non si staccavano più dallo schermo”. Quando si parla di ragazzi, si intende una maggioranza fra i 13 e i 17 anni ma in terapia ci sono anche mamma e papà di un trentenne che a causa della sua dipendenza non riesce a trovare lavoro.

Fra i ragazzi bisogna poi distinguere fra dipendenti dal web “antisociali”e “non-sociali” (psicotici)”. Se i primi si caratterizzano per l’aggressività ed utilizzano questo comportamento come ritorsione nei confronti del controllo dei genitori, i secondi sono spesso persone fragili, che prima dell’avvento di Internet si sarebbero rifugiate a casa e per i quali la rete è una manna dal cielo. La mancanza del fattore imprevedibilità (balbettii, rossori, movimenti goffi, eccetera) e la possibilità di dimenticarsi totalmente della dimensione corporale, offre ai ragazzi psicotici le uniche relazioni possibili.

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