Microclima e stress termico da temperatura

PuntoSicuro segnala che si è svolto nei giorni scorsi a Rovigo il seminario “Microclima e stress termico da temperatura”, organizzato da Polistudio, dedicato ad approfondire un argomento ancora poco discusso e affrontato: il microclima come fonte di rischio negli ambienti di lavoro.

Ricordo che il microclima é l’insieme dei fattori (es. temperatura, umidità, velocità dell’aria, agenti fisici) che regolano le condizioni climatiche di un ambiente chiuso o semi-chiuso, come ad esempio un ambiente di lavoro. Considerando che la maggior parte della popolazione urbana trascorre il 75-80% del tempo all’interno di edifici chiusi, è facilmente intuibile quale importanza rivesta la qualità del microclima per il benessere del lavoratore. E’ dimostrato che un microclima errato può essere causa di un “semplice discomfort”, ma in alcuni casi può essere causa di disfunzioni che compromettono la salute e l’efficienza del lavoratore. Il microclima è quindi ascrivibile fra i rischi presenti nei luoghi di lavoro ed è un agente potenzialmente stressogeno, va quindi valutato con esattezza . Per approfondire il microclima pubblico il documento “Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro: Requisiti e standard – Indicazioni operative e progettuali – Linee Guida”, a cura del Coordinamento tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e provincie autonome. (Per scaricarlo cliccare qui).

Nel seminario, l’intervento del Dr. Francesco Tapparo (consulente in tecnologie di monitoraggio ambientale) dal titolo “Microclima Termico”, fa il punto sulla situazione normativa e sulle norme tecniche per la valutazione di questa tipologia di rischio. Brevemente, i contenuti sono questi:

– Panoramica sulla normativa vigente: allegato IV (Requisiti dei luoghi di lavoro) in relazione alla temperatura dei locali e art. 181 del D.Lgs 81/2008.

– Normative tecniche – indici microclimatici di comfort e/o di stress: UNI-EN-ISO 7730 1997 (determinazione degli indici PMV e PPD e specifiche per le condizioni di benessere termico); ISO CD7730, ISO/TC159/SC5 N201 Ott.2001 (ambienti termici moderati e discomfort locali); UNI EN 27243 29/02/96 (valutazione dello stress termico per l’uomo negli ambienti di lavoro, basata sull’indice WBGT).

– comfort termico (condizione necessaria è che l’energia interna del corpo umano non aumenti né diminuisca, ovvero che nell’equazione di bilancio termico il termine accumulo sia nullo) e indici di discomfort globale: PMV (Predicted Mean Vote) indice di sensazione; ET (New Effective Temperature), indice di temperatura; PPD (Predicted Percentage Dissatisfied), indice che rappresenta la percentuale prevista di insoddisfatti.

– gli ambienti severi “ambienti dove non essendo perseguibile il comfort termoigrometrico, bisogna occuparsi della salvaguardia della salute”.

Per scaricare il documento “Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro: Requisiti e standard – Indicazioni operative e progettuali – Linee Guida” cliccare qui.

Per leggere più dettagliatamente questo report nell’articolo di Punto Sicuro cliccare qui.

Per scaricare l’intervento al seminario del Dr. Francesco Tapparo, dal titolo “Microclima e stress termico da temperatura” (in formato PDF, 5.84 MB) cliccare qui.