Come gestire il tecnostress? Alcuni suggerimenti utili

Quando si parla di tecnostress, la prima cosa che occorre chiedersi è se questo sia davvero un problema presente. Per questo, è essenziale rivolgersi a professionisti che tramite i giusti strumenti possono fornire risposte utili a questa domanda.

Una volta fatto questo e se, effettivamente, è presente il fenomeno del tecnostress, possono essere utili i seguenti suggerimenti:

  • Eliminare il multitasking.
    Sebbene esista il mito del multitasking, è dimostrato come non sia possibile concentrarsi su più attività contemporaneamente e ottenere buoni risultati. Con il multitasking peggioriamo il livello di efficienza, perché diventiamo più lenti nel passare da un’azione all’altra e incapaci di distinguere, nel bombardamento di stimoli che riceviamo, le informazioni importanti da quelle irrilevanti. È preferibile dunque incoraggiare ciò che è noto come “focus profondo” o concentrazione profonda, su un compito particolare che viene completato nei tempi previsti e con i risultati attesi.
  • Applicare e stimolare il blocco del tempo.
    In riferimento a quanto sopra, è un ottimo modo per evitare riunioni inutili e per poter svolgere compiti in “time blocking” o orari di blocco. Ciò significa dedicare 2, 3 o 4 ore del giorno a un particolare progetto o scopo, senza interruzioni.
  • Monitorare l’utilizzo dello schermo.
    I vari problemi visivi e oculari riconducibili alla sindrome da visione al computer vengono trattati alleviando i fattori di stress associati all’utilizzo prolungato del computer. Il trattamento e la prevenzione possono contribuire a proteggere e a migliorare la vista. Fai delle pause e sbatti le palpebre frequentemente. Per prevenire l’affaticamento oculare, fai riposare gli occhi per 15 minuti ogni due ore e, per variare la messa a fuoco, guarda intorno alla stanza ogni 20 minuti. Il battito delle palpebre contribuisce a mantenere idratati gli occhi e riduce il rischio di secchezza oculare.

Il tecnostress rischia di essere un’enorme fonte di insoddisfazione e frustrazione lavorativa nell’ambiente di lavoro. Essere consapevoli di cosa sia e di come poterlo gestire è un primo passo verso un effetto cambiamento.