Abbiamo già visto in questo articolo quali sono le cause, i sintomi e le abitudini patologiche di coloro che vivono un rapporto continuativo con il proprio telefono cellulare.
Abbiamo oggi anche un nuovo termine per identificare questa categoria di persone, si tratta di nomofobici – ovvero affetti da nomofobia (nomophobia nel mondo anglosassone) parola composta dall’inglese no mobile, senza telefono mobile, e dal greco phobos, paura) che designa la paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile.
Il soggetto nomofobico mostra diversi sintomi, spesso compresenti: paura di smarrire il dispositivo personale, di danneggiarlo, di rimanere senza batteria o senza credito. Fissazione continua sull’apparecchio e sulle attività online, impossibilità di non utilizzare il proprio apparecchio, anche per pochissimo tempo, per controllare cosa succede sul display dello smartphone, chi risponde ai post su facebook e ai tweet, quanto viene apprezzata una foto su Facebook, Pinterest o Instagram.
In questi atteggiamenti, i più recenti studi su soggetti fortemente nomofobici mostrano un livello di dipendenza molto da vicino quelli di dipendenze da sostanze.
Il nomofobico non posa mai lo smartphone, lo utilizza in ogni contesto senza preoccuparsi di dove sia. Generalmente l’afflitto da questa dipendenza è giovane tra i 18 e i 34 anni. La Nomofobia può apparire un problema di lieve entità, ma, dato l’ampissimo bacino di persone che coinvolge – si tratta in realtà di una questione sociale rilevante.
Di seguito, un video prodotto da Mashable sull’argomento Nomofobia.