Stress da rientro: come ogni anno esplode la Sindrome, ecco il Vademecum per contrastarla.

Già lo scorso anno abbiamo parlato della Post-Vacation Blues Syndrome (chiamata in italiano sindrome da stress da rientro), una patologia che si manifesta con un malessere diffuso e si presenta come una vera e propria sindrome (che non va confuso con la “depressione”) con sintomi fisici e psicologici: mal di testa, stanchezza, senso di stordimento e agitazione, tachicardia, nervosismo, sonno disturbato, calo dell’attenzione, debolezza, irritabilità, malinconia, abulia, ritiro interiore, apatia.

Questa sindrome da stress da rientro, che si stima in Italia colpisca 1 persona su 10, è dovuta al cambiamento dei ritmi fisiologici e psicologici a cui ci siamo abituati durante le vacanze. Quando il cambiamento è troppo repentino il nostro corpo interpreta tali richieste come un segnale di emergenza attivando dal punto di vista fisiologico delle risposte atte a fronteggiare la situazione che sono i sintomi sopra elencati.

Al termine di questa estate lo psicologo e psicoterapeuta Deny Alfano, in collaborazione con Netdipendenza Onlus, ha preparato un vademecum per contrastare la ‘sindrome da rientro’ e lo stress causato dall’uso smodato di nuove tecnologie. Eccovelo in versione integrale:

Meglio prepararsi in anticipo al rientro
Anticipare mentalmente il vostro rientro qualche giorno prima, può aiutarvi a prepararvi al ritorno alla vita di tutti giorni affrontando la realtà per tempo. Questo non vuol dire cominciare a pensarci una settimana prima; anticipare troppo, al contrario, non vi permetterà di assaporare momento dopo momento, nel presente, la vostra vacanza.

Riprendete con gradualità
Concedersi, se è possibile, qualche giorno di riposo nella propria città, in modo tale che corpo e mente possano riadattarsi agli abituali ritmi quotidiani. Per molti le vacanze non sempre sono esattamente “riposanti”: meglio concedersi, quindi, qualche giorno di vero “relax”, prima di ricominciare.

Fate una lista delle cose che creano preoccupazione per il rientro
Se ci sono situazioni legate al rientro che vi creano ansia, prendete carta e penna e provate a fare un piccolo elenco. Definite con precisione, meglio che vi riesce, qual è il problema per voi in quella situazione; poi pensate per quel problema, quali potrebbero essere le possibili soluzioni e in che modo si potrebbero mettere in pratica, poi passate all‘azione e verificate dopo qualche tempo se avete raggiunto il vostro obiettivo. Se non ha funzionato non scoraggiatevi e provate a pensare ad un‘altra soluzione e come metterla in pratica, prima o poi sarà quella giusta.

Stabilite le priorità
Spesso rientrando in ufficio, la prima “brutta sorpresa” è il lavoro che si è accumulato durante le nostre settimane di assenza. Per esempio, si accende il computer e si trovano migliaia di mail da leggere, oppure il capo ci ricorda quelle pratiche ancora in sospeso o ci troviamo travolti dalle richieste dei clienti. Per molte persone questo può essere fonte di stress e ansia e quando l‘ansia è eccessiva, possiamo andare come si dice “nel pallone” ovvero perdiamo lucidità, riducendo notevolmente la nostra capacità di gestire le situazioni e di risolvere i problemi. Dato che probabilmente all‘inizio non sarà possibile portare a termine tutto, un suggerimento può essere quello di stabilire, se possibile, delle priorità, partendo dai compiti che secondo voi sono più importanti fino a quelli che possono attendere.

Gestite con gradualità gli obiettivi
Allo stesso modo può essere utile iniziare i primi giorni con obiettivi più piccoli e semplici, focalizzandovi con gradualità ai progetti di lavoro più complessi ed ambiziosi. Questo atteggiamento può aiutarvi a mantenere un senso di controllo sulle situazioni e una migliore ripresa del normale ritmo lavorativo e di studio.

Se al rientro, gli impegni sono troppi, imparate a delegare
Lo stress aumenta nel momento in cui le richieste ambientali superano in qualche modo le nostre risorse fisiche e psicologiche per potere affrontare queste richieste. Dopo un periodo di relativa inattività, trovarsi nuovamente a dover gestire molti impegni contemporaneamente può essere in alcuni casi stressante, per cui, può aiutarvi delegare ad altri qualche compito. Ma questo significa rinunciare all‘idea di poter essere i soli a saper gestire bene quella determinata cosa. Oppure significa esprimere ad altri il bisogno di aiuto. Questo è possibile per voi?

Riattivate stati d‘animo positivi
Spesso la qualità dei nostri ricordi è influenzata dal nostro stato d‘animo, se siamo tristi o di cattivo umore tendiamo a pensare maggiormente ad eventi passati negativi o che ci hanno causato sofferenza. Viceversa quando il nostro umore è positivo tendiamo a recuperare più facilmente dalla nostra memoria eventi per noi positivi e in cui siamo stati bene. Per contrastare l‘umore “nero” da rientro, un altro suggerimento è quello di ricordare i momenti della nostra vacanza, più divertenti, più romantici, più coinvolgenti e sorprendenti, associati ad emozioni positive. Quello che spesso si fa è proprio riguardare le foto e i filmati delle vacanze magari insieme a chi si è conosciuto in vacanza; questa è una buona abitudine, in quanto aiuta a tornare con la nostra mente in quei luoghi e se abbiamo passato dei bei momenti si riattiveranno le emozioni positive associate a quelle situazioni. I ricordi collegati ad emozioni positive hanno comunque un influenza significativa sul nostro umore del momento, aumentando i pensieri positivi e stimolando la creatività.

Modificate i vostri pensieri negativi
Al rientro dalle vacanze è importante non alimentare la propria ansia con pensieri negativi e “irrazionali” ma è invece raccomandabile concentrarsi su pensieri positivi. Provate a fare una lista dei pensieri negativi e accanto a questi provate a scrivere, cambiandoli, dei pensieri più positivi. Questo piccolo esercizio vi aiuterà non solo a modificare i vostri pensieri negativi ma scrivendoli vi permetterà di guardarli con più consapevolezza e distanziamento, diventando di conseguenza meno disturbanti e più gestibili.

Provate a considerare le conseguenze positive della vacanza
Anche se le vacanze sono terminate e alcuni effetti benefici (rilassamento, riposo, ecc.) tendono a esaurirsi in breve tempo, è bene considerare anche altri aspetti positivi più duraturi. Ad esempio una vacanza o un viaggio sono sempre un‘occasione di esplorazione, di incontro con altre persone e confronto con altre culture, un viaggio permette conoscenza e arricchimento, favorisce esperienze positive e altro ancora. Per cui se alcuni effetti si perdono in poco tempo, altro non è perduto, anzi ciò che è stato vissuto, è entrato a far parte in modo permanente del nostro patrimonio personale.

Dedicatevi ad attività piacevoli e rilassanti
Se durante le vacanze avete coltivato una buona abitudine come fare una passeggiata, oppure leggere un libro, ecc. provate a mantenere l‘abitudine. Se durante le vacanze estive abbiamo coltivato dei piacevoli hobby non abbandoniamoli del tutto ma proviamo a praticarli durante il tempo libero dal lavoro. Continuare a dare spazio a sé può dare quel senso di beneficio che normalmente sperimentiamo quando siamo in vacanza.

Ed ecco, invece, cosa è bene fare da un punto di vista fisico:
1) cercare di riposarsi cercando momenti di relax durante gli ultimi giorni di vacanza prima del ritorno a casa;
2) curare l‘alimentazione che deve essere regolare e bilanciata;
3) evitare di combattere le fasi di basso tono dell‘umore con alcol e fumo;
4) dormire le necessarie ore di sonno;
5) continuare a svolgere attività all‘aria aperta, infatti l‘attività fisica produce endorfine e la luce solare migliora il tono dell‘umore.