Piccola storiella segno dei tempi, dell’invasione tecnologica e di quanto è facile cadere vittime del tecnostress.
Sono stato via per qualche giorno in vacanza, e non ho mai sentito la necessità di leggere la posta o di navigare sul web. Cinque giorni di relax completamente sconnesso dalla rete e dalle sue attività.
Sabato sono rientrato. E ho scaricato la posta. Con sgomento, ho visto che mi sono arrivati – in cinque giorni – 438 email, 87,6 al giorno, 3,65 email all’0ra, compreso di notte.
Di queste 438 email, 241 sono pertinenti alle caselle e 197 (!!!) sono di puro spam, finite direttamente nella casella ‘indesiderata’ ed eliminate con un solo click. Ho quindi affrontato le 241 email nelle caselle, che erano più o meno così ripartite:
- 100 provenivano dall’ufficio dove avevo in corso il lancio di un nuovo sito;
- 100 erano indirizzate a me personalmente, e di queste oltre 70 erano informazioni commerciali o news o addirittura spam non riconosciuto;
- 40 erano indirizzate a un sito che gestisco, e di queste 12 erano messaggi utili, i rimanenti erano news e altre informazioni.
Ho processato tutte le email – eliminato quelle inutili e risposto o svolto azioni per quelle utili – in circa un’ora di lavoro. Meno male che sono rientrato sabato e avevo la domenica libera, se no mi tornava subito il tecnostress.