Riporto la notizia che come fatto di cronaca ha destato molto interesse e che, in un certo senso, dimostra come certe situazioni di lavoro non solo siano lontane dalla consapevolezza di rischi specifici relativi agli strumenti di lavoro e alla pressione informativa, ma addirittura regrediscono la gestione del lavoro e dei dipendenti ad un’epoca pre-sindacale, o a una condizione di laboratorio cinese.
Altro che tecnostress, qui c’è la frusta se produci poco !
A Firenze, una decina di ex centraliniste e ex venditori del call center Italcarone hanno fatto denuncia per maltrattamenti.
I maltrattamenti dichiarati consistono in:
- divieto di alzarsi per andare in bagno se non avevano già fatto un certo numero di chiamate e trovato gli appuntamenti ai venditori
- umilianti richiami davanti a tutti per chi non raggiungeva gli obiettivi stabiliti
- frustino picchiato sulle gambe a qualche telefonista che nel call center batteva la fiacca
Da notare anche alcune incredibili ‘abitudini’ da osservare sul posto di lavoro:
- La mattina dei dipendenti cominciava sulle note dell’inno nazionale tenendosi per mano o intonando slogan motivazionali.
- veniva consigliato di ‘puntare’ all’inizio a parenti e amici, persone più facili da convincere all’acquisto
- i turni di lavoro erano massacranti (fino a 14 ore al giorno nella postazione telefonica)
- i dipendenti venivano sottoposti a vessazioni psicologiche e fisiche
L’inchiesta aperta dalla Procura sulla base delle denunce dei dipendenti ha portato all’arresto di cinque persone ai vertici della Italcaronec con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla frode fiscale per vendite in nero per quasi quattro milioni e mezzo di euro.
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