
In contesti lavorativi caratterizzati da una sempre maggior digitalizzazione dei processi, il benessere digitale diventa un pilastro fondamentale per garantire produttività, sostenibilità e qualità della vita professionale. Troppo spesso viene sottovalutato il ruolo che i manager possono rivestire in relazione a questo tema: essi, infatti, non solo rappresentano figure di coordinamento operativo che possono influenzare i loro collaboratori attraverso indicazioni e incarichi, ma rivestono una posizione che permette loro di agire anche come promotori culturali e di fornire un esempio pratico di un utilizzo sano e consapevole delle tecnologie.
In primo luogo, i manager hanno la possibilità e la responsabilità di modellare le abitudini digitali dei loro team. Attraverso la definizione di una netiquette condivisa possono promuovere comportamenti virtuosi nell’uso degli strumenti digitali; un esempio concreto è la definizione di confini digitali: stabilire orari di lavoro chiari, evitare l’invio di comunicazioni fuori orario e rispettare il diritto alla disconnessione dei loro collaboratori. Queste pratiche aiutano a prevenire fenomeni diffusi come l’insorgenza di tecnostress e possono aumentare la soddisfazione e il benessere complessivo dei dipendenti.
Sempre più organizzazioni introducono pratiche orientate alla “digital detox”, e i manager ne possono essere i principali facilitatori. Iniziative come i “No Email Fridays”, l’introduzione di momenti della giornata o spazi fisici liberi da tecnologia, o l’invito a non usare chat aziendali dopo una certa ora sono strumenti efficaci per ridurre il sovraccarico informativo. Il manager che attua e promuove queste politiche con il suo team contribuisce a creare un ambiente di lavoro più equilibrato, concentrato e produttivo.
Uno degli errori più comuni nelle aziende è la proliferazione incontrollata di strumenti digitali, che spesso si sovrappongono o complicano i processi invece di semplificarli. I manager, in virtù della loro conoscenza delle dinamiche operative e delle persone che compongono la squadra di lavoro, dovrebbero essere coinvolti direttamente nella scelta e valutazione degli strumenti digitali da implementare. Questo permette di selezionare solo quelli realmente efficaci, evitando ridondanze e contribuendo a un ecosistema digitale più funzionale e meno dispersivo.
Il benessere digitale, inoltre, deve essere incarnato prima di tutto dal leader, che ha l’occasione di influenzare i suoi collaboratori attraverso l’esempio diretto. Scegliere di non controllare le email in orari serali, prendersi pause regolari, usare gli strumenti con efficienza e moderazione: questi piccoli gesti valgono più di molte direttive scritte.
Infine, un ultimo aspetto centrale del ruolo manageriale è la capacità di individuare i bisogni formativi legati alle tecnologie. Non tutti i collaboratori possiedono le stesse competenze digitali, e l’adozione di nuovi strumenti può generare ansia o inefficienze se non accompagnata da adeguata formazione. Il manager deve quindi dialogare con le Risorse Umane per segnalare tempestivamente le necessità in termini di hard skill digitali, contribuendo alla progettazione di percorsi formativi mirati e utili allo sviluppo delle competenze digitali dei team.