L’importanza di un approccio Integrato nella gestione del tecnostress

Nel giugno 2024, uno studio pubblicato su MIS Quarterly dai ricercatori guidati da Jason Thatcher ha analizzato gli effetti dello stress digitale sul posto di lavoro, mettendo in luce come l’uso inadeguato della tecnologia contribuisca a burnout, problemi di salute mentale e riduzione della produttività. Come abbiamo già evidenziato in un precedente articolo, esistono cinque principali dimensioni riferibili al tecnostress sin grado di influenzare negativamente i dipendenti.

Il primo fattore è il sovraccarico tecnologico, che si verifica quando un lavoratore deve affrontare un carico di lavoro maggiore a causa della tecnologia utilizzata o della velocità con cui essa impone di completare le attività.

Il secondo fattore è la tecno-invasione, che si riferisce alla pressione di essere sempre connessi e rintracciabili. Molti dipendenti si sentono obbligati a rispondere a chiamate e messaggi anche fuori dall’orario di lavoro, impedendo loro di staccare veramente dal lavoro con effetti negativi sul benessere e sulla qualità della vita.

Il terzo fattore è la tecno-complessità, che riguarda la difficoltà nell’utilizzo di tecnologie nuove e complesse. I dipendenti che non padroneggiano appieno nuovi software o strumenti possono sentirsi inadeguati e poco competenti, con un conseguente aumento dello stress. Inoltre, il tempo necessario per imparare e adattarsi a nuove tecnologie può aumentare il carico mentale, contribuendo al burnout.

La tecno-insicurezza è un altro fattore rilevante: si riferisce alla paura di essere sostituiti da colleghi con competenze tecnologiche superiori, creando un clima di ansia e incertezza sul posto di lavoro.

Infine, la tecno-incertezza è il fattore che nasce dal continuo cambiamento tecnologico, che obbliga i dipendenti a un adattamento costante a nuovi strumenti e sistemi, incrementando la pressione e lo stress.

Lo studio di J. Thatcher si concentra in modo particolare sull’esplorazione della relazione di reciproca influenza tra le diverse dimensioni in esame, mettendo in luce come i vari fattori non agiscano in modo indipendente, ma si intreccino e interagiscano tra loro in modi complessi. Ogni dimensione, infatti, influenzando le altre, creando dinamiche di interdipendenza che rendono difficile isolare gli effetti di ciascun elemento. Questo approccio consente di comprendere meglio come i cambiamenti in una specifica area possano avere ripercussioni sulle altre, evidenziando l’importanza di una visione e di un’azione integrata e sistemica che lavori contemporaneamente e simultaneamente su tutte le dimensioni.