Social Media Week 2015: a questo evento così importante si parlerà di tecnostress?

Social Media Week

Sta scaldando i motori la prossima edizione mondiale della Social Media Week, un momento di incontro, di conferenze e di informazione su come i social media e la tecnologia stanno cambiando economia, società e cultura in tutto il mondo.

La Social Media Week è nata per curare e condividere le idee più originali, le nuove tendenze tecnologiche e l’impatto dei social media sulle imprese, la società e la cultura. L’evento, che ospita ogni anno circa 5.000 relatori coinvolgendo oltre 70.000 e più di 1 milione di persone che si collegano attraverso i social e mobile, è considerato la più importante fonte mondiale di informazioni sul futuro della connettività umana.

L’edizione 2015 si svolgerà dal 23 al 27 febbraio 2015 come sempre in contemporanea in 5 continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa) e principali città sedi dell’evento 2015 sono Amburgo, Giacarta, Lagos, Milano e New York, ma sono previsti eventi e conferenze in altre 17 città del mondo. Il programma delle conferenze per tutte le diverse sedi è ancora in fase di realizzazione.

Data l’importanza dell’avvenimento, auspico che in questa prossima edizione qualche autorevole relatore punterà l’attenzione su temi a noi cari del tecnostress, del multitasking e dell’information overload all’interno delle organizzazioni (ad esempio, come in questo bell’articolo che ho pubblicato da poco).

Faccio questo auspicio perché ero a Londra verso la fine di settembre 2014 (è sempre una gran bella città per fare qualche giorno di vacanza) ed ho avuto modo di partecipare a una giornata di conferenze, tutte di altissimo livello, ma tutte – come dire – concettualmente molto intense sui rispettivi oggetti di ricerca o sviluppo, ma poco attente alle ricadute e alle ripercussioni lavorative sugli individui/utilizzatori coinvolti nell’uso dei loro diversi progetti/prodotti.

Unico accenno al Tecnostress che ho recuperato dalle scorse edizioni di Social Media Week è questo blog post di Allison Heaps “From Conscious Computing to Digital Detox: How to Manage Techno-Stress at Work“, dove l’autrice disegna un percorso che parte dalla messa in atto di una nuova consapevolezza quotidiana nel rapporto con la tecnologia, definito “conscious computing” (bello l’esempio della ’email apnea’ che succede quando c’è “a temporary absence or suspension of breathing, or shallow breathing, while doing email”) per arrivare a veder emergere una nuova consapevolezza anche nelle organizzazioni aziendali più evolute.