CA, Inc., leader mondiale di soluzioni software per la gestione dell’IT, ha annunciato il proseguo delle ricerche avviate nel 2009 che utilizzano delle raffinate analisi neurologiche su soggetti che utilizzano delle tecnologie digitali.
Il tema della ricerca 2009 – intitolata “CA Web Stress Index” 2009 (e che abbiamo trattato in questo articolo) era prevalentemente conoscitivo dei comportamenti d’uso delle nuove tecnologie da parte di 1.000 ‘lavoratori della conoscenza’ (knowledge worker), ovvero lavoratori qualificati che utilizzano il PC almeno quattro ore al giorno per svolgere il loro lavoro.
I risultati di quella prima ricerca evidenziarono che i lavoratori intervistati erano affetti da livelli inaccettabili di ‘stress da utilizzo del Web’ provocato dalla lentezza delle applicazioni online, spesso fonte di frustrazione e scarsa produttività.
La ricerca del 2010 – che dichiara già nel titolo i suoi risultati: Web Stress: A Wake Up Call For European Business – ha un taglio molto più business ed ha rivolto la sua attenzione alle reazioni dei consumatori a una scarsa esperienza di acquisto on-line.
La ricerca – svolta operativamente da Foviance società di consulenza specializzata nella “customer experience” – si è prevalentemente oconcentrata sul vedere se la performance delle applicazioni ha un impatto sulle abitudini d’acquisto online e sui comportamenti dei consumatori.
Negli esperimenti condotti su alcuni volontari nei laboratori della Caledonian University di Glasgow, lo stress legato all’attività di e-commerce è visibile dagli impulsi elettrici celebrali e dalle cosiddette “onde alfa”, il cui livello diminuisce o cresce proporzionalmente allo stato di relax o di tensione a cui si è sottoposti.
La ricerca dimostra che molti consumatori hanno un’esperienza di “web stress” quando cercano di fare degli acquisti on-line. I livelli di stress dei volontari che hanno preso parte allo studio sono aumentati in modo significativo quando erano di fronte a una scarsa esperienza di shopping online.
Foviance è riuscita a monitorare l’attività celebrale durante tutta la fase di navigazione, selezione e acquisto di un prodotto in Rete, dimostrando che quando le aspettative d’acquisto non sono soddisfatte, gli utenti non solo si sentono disorientati ma sono costretti ad aumentare del 50% il loro livello di concentrazione e, conseguentemente lo stato di stress. Dai dati della ricerca emerge che il 40% degli utenti che non riesce a finalizzare un acquisto abbandona il sito Internet a caccia di un’altra valida alternativa.
Secondo CA e Foviance, ,questa tipologia di web stress rischia quindi di far perdere alle aziende clienti e vendite. Al fine di mantenere i clienti, attrarre nuovi e prosperare durante la ripresa economica, CA sta chiamando per le imprese europee a concentrarsi sul dare ai loro clienti la migliore esperienza possibile online.
Keyphrases
«Quando navigano in Rete, soprattutto quando devono effettuare un acquisto, i consumatori vogliono trovare facilmente quello che cercano e si aspettano che le applicazioni rispondano nel giro di pochi secondi» Catriona Campbell, psicologa comportamentale e fondatrice di Foviance.
«Le aziende non devono sottovalutare l’esperienza online degli utenti, anzi devono puntare a migliorarla continuamente e per fare questo devono essere in grado di poterla monitorare in tempo reale. Non c’entra solamente il modo in cui il sito è stato progettato, e non basta valutare come parametro la velocità di connessione. Sempre più spesso infatti a fare la differenza sono le performance delle applicazioni Web» Kobi Korsah, direttore Emea product marketing di Ca.
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Guarda la pagina di presentazione della ricerca 2010
Leggi la press release della ricerca 2010: It’s Official – ‘Web Stress’ is Bad for Business
Scarica il report survey della ricerca 2010
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