Il Tecnostress derivante dall’utilizzo continuativo di tecnologie sul luogo di lavoro può certamente essere incrementato o acuito da altri fattori relativi all’ambiente fisico d’ufficio, come l’ergonomia della postazione di lavoro, l’illuminazione, la qualità dell’aria indoor e ilmicroclima.
Recentemente, l’Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione dell’Ateneo dell’Università degli Studi di Roma – La Sapienza, ha distribuito il documento “La sicurezza in ufficio”, dedicato alle misure di tutela della salute e sicurezza nelle attività d’ufficio, con particolare riferimento ai parametri fisici che possono influenzare l’ambiente di lavoro.
Si parla di ergonomia (“disciplina che ha per oggetto il rapporto tra l’uomo e la prestazione lavorativa” con l’obiettivo di “individuare le giuste soluzioni per evitare effetti dannosi sulla salute dell’individuo, piuttosto che curarli dopo che si sono manifestati”) e dei necessari requisiti che deve avere un posto di lavoro ben concepito come “migliore premessa per garantire il benessere lavorativo e, di conseguenza, un buon rendimento sul lavoro”.
E si parla più diffusamente di parametri fisici che possono influenzare molto l’ambiente di lavoro: illuminazione, qualità dell’aria indoor e microclima.
Riguardo all’illuminazione si ricorda che un ambiente di lavoro “deve essere dotato di sufficiente illuminazione naturale, eventualmente integrata da sistemi di illuminazione artificiale anche localizzati” per poter garantire buona visibilità, comfort visivo, sicurezza. E si segnalano alcuni accorgimenti per prevenire i disturbi connessi con l’ errata illuminazione del posto di lavoro.
Sulla qualità dell’aria indoor si ricordano i principali fattori di inquinamento dell’aria indoor (contaminanti biologici, contaminanti fisici e contaminanti chimici); le esigenze di benessere della maggior parte delle persone presenti nell’ambiente di lavoro e alcuni accorgimenti per contrastare la nocività degli agenti inquinanti.
Sul microclima si ricorda che è un microclima confortevole “quello che suscita nella maggioranza degli individui presenti, una soddisfazione per l’ambiente dal punto di vista termoigrometrico, e quindi una situazione di benessere termico o comfort” e sono riportati alcuni accorgimenti per prevenire il discomfort termico.
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