Tecnostress da microclima: come ridurre i rischi di stampanti laser, fotocopiatrici e toner

I lavoratori digitali sono quotidanamente immersi in un ecosistema tecnologico che ha, come abbiamo visti in altri articoli, un forte impatto fisico sul microclima dell’ambiente di lavoro.

I luoghi di lavoro basati sulle tecnologie sono continuamente percorsi da campi elettromagnetici di tutte le ampiezze e dagli effetti ancora sconosciuti e la qualità dell’aria è degradata dalla presenza di particelle inquinanti rilasciate dai macchinari in funzione.

Quanti uffici vedete con le stampanti direttamente appoggiate sui tavoli dei lavoratori, magari più di una per stanza, e fotocopiatori in fianco al tavolo che sparano quella piacevole brezza tiepida direttamente sulla faccia del lavoratore? Quella brezza emessa dalle stampanti con tecnologia laser e dalle fotocopiatrici è ricca di polveri di toner che possono causare disturbi delle vie respiratorie superiori e inferiori, soprattutto in soggetti predisposti.

Di inquinamento da toner parliamo oggi, perché quei pragmatici di SUVA (Il principale assicuratore in Svizzera nel campo dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni) hanno recentemente pubblicato il bell’opuscolo “Stampanti laser, fotocopiatrici e toner: pericoli per la salute” relativo ai rischi derivanti da stampanti laser, fotocopiatrici e toner, con tante interessantissime informazioni sui composti organici volatili, la tossicità delle polveri, gli effetti sulla salute e le misure di prevenzione e protezione.

Di seguito, un breve sunto con, tra virgolette, le citazioni originali del testo. Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nell’opuscolo di Suva riguardano la normativa Svizzera, ma l’argomento è svolto così bene dal punto di vista scientifico e di prevenzione che i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.

Il documento è molto interessante e riguarda un tema spesso poco considerato in Italia sia a livello di formazione, sia di prevenzione specifica. Se vi interessa, potete scaricarlo per intero dal link a fine pagina.

Tanto per cominciare bene, il documento segnala chiaramente fin dalle prime righe che le stampanti laser e le fotocopiatrici “possono emettere piccole quantità di polvere, composti organici volatili (COV) e ozono”. Queste polveri possono essere sia di carta (la maggior parte), sia di toner (che a sua volta è costituito da piccolissime particelle di materia termoplastica -copolimeri stirolo-acrilici, poliestere – che si fissano sulla carta per fusione.

In alcune sperimentazioni effettuate “è stata rilevata la presenza di aerosol di dimensioni inferiori ai < 100 nm (particelle ultrafini)” durante il funzionamento delle stampanti ed è stato stabilito che la polvere di toner (classificata nella categoria delle polveri granulari biopersistenti senza sostanziale tossicità specifica conosciuta – Granular Bioresistent Particles, GBP) “contiene particelle in grado di penetrare negli alveoli”.

Queste polveri di toner “possono causare disturbi soprattutto nei soggetti con mucose ipersensibili nelle vie respiratorie superiori e inferiori”. In particolare i rapporti finora pubblicati “indicano che le persone con un’iperreattività aspecifica nasale o bronchiale possono sviluppare sintomi come starnuti, muco nasale, tosse e disturbi respiratori. Generalmente, si tratta di reazioni aspecifiche di ipersensibilità dovute agli effetti irritativi delle emissioni” che è possibile prevenire con una migliore igiene del posto di lavoro.

Anche se letteratura scientifica documenta “solo pochissimi casi di allergie delle vie respiratorie provocate dai toner” e gli studi epidemiologici “non hanno stabilito relazioni causali certe fra queste emissioni e le malattie croniche dell’apparato respiratorio o le malattie polmonari interstiziali”, tuttavia “non si esclude che le polveri di toner possano avere un effetto cancerogeno” anche se i dati attualmente disponibili non permettono di trarre delle conclusioni definitive.

Quindi gli svizzeri dedicano un’ampia parte del documento per consiglia idonee misure di protezione generali per ridurre il rischio di esposizione alle polveri di toner e alle particelle ultrafini, e delle specifiche misure per contrastare gli effetti di un’elevata esposizione, ad esempio in caso di guasto dell’apparecchiatura o durante le operazioni di manutenzione e riparazione.

Queste le misure generali proposte:

  • attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nel manuale d’uso;
  • collocare gli apparecchi in un locale ampio e ben ventilato;
  • installare le apparecchiature di elevata potenza in un locale separato e installare un impianto di aspirazione locale;
  • non direzionare le bocchette di scarico dell’aria verso le persone;
  • eseguire regolarmente la manutenzione delle apparecchiature;
  • optare per sistemi di toner chiusi;
  • sostituire le cartucce del toner secondo le indicazioni del produttore e non forzare l’apertura;
  • rimuovere con un panno umido le tracce di toner; lavare con acqua e sapone le parti di pelle sporche di toner;
  • in caso di contatto con gli occhi, lavare con acqua per 15 minuti; in caso di contatto con la bocca, sciacquare abbondantemente con acqua fredda. Non utilizzare acqua calda o bollente, altrimenti il toner diventa appiccicoso;
  • eliminare con molta cautela i fogli inceppati per non sollevare polvere;
  • utilizzare guanti monouso per ricaricare il toner liquido o in polvere.

Quando è necessario sostituire le cartucce di stampa o si eseguono la pulizia e la manutenzione degli apparecchi, si possono verificare delle brevi emissioni di polvere di toner e le persone che “svolgono frequentemente queste attività sono maggiormente esposte” ai rischi correlati alle polveri. In questo caso devono essere adottare “adeguate precauzioni per ridurre il rischio di inalazione:

  • pulire gli apparecchi con un aspiratore certificato, non usare getti d’aria, evitare di soffiare nell’apparecchio;
  • qualora si tema una notevole emissione di polveri, garantire una buona ventilazione; utilizzare un respiratore antipolvere con livello di protezione FFP2/FFP3 e cambiarlo regolarmente dopo un periodo di poche ore se diventa umido, si danneggia o viene direttamente a contatto con la polvere di toner;
  • indossare gli occhiali di protezione;
- una volta terminata la manutenzione, pulire con un panno umido la zona attorno all’apparecchio;
  • indossare guanti di protezione adeguati, tenendo conto anche del tipo di detergente utilizzato”.

Clicca sul titolo per scaricare il factsheet SUVA “ Stampanti laser, fotocopiatrici e toner: pericoli per la salute“, a cura della Divisione medicina del lavoro, Divisione tutela della salute sul lavoro, Settore chimica, aggiornamento marzo 2012.