La teoria degli obblighi come chiave per svelare il tecnostress

Il tecnostress è stato spesso studiato da discipline come la psicologia e la neurobiologia, che analizzano questo fenomeno focalizzandosi sull’ambiente tecnologico, ovvero osservando l’impatto che le tecnologie hanno su individui e gruppi. Tuttavia, queste discipline non sono in grado di spiegare alcuni fattori propri del tecnostress, come la tecno-invasione, il sovraccarico e l’ambiguità di ruolo, legati principalmente al contesto sociale che ruota intorno alle TIC (Tecnologie di Informazione e Comunicazione).

Per questo motivo, una lente sociologica può spiegare come l’appartenenza a gruppi sociali (e così possono essere intese le organizzazioni) influenzi il livello di stress di una persona, modellandone atteggiamenti e comportamenti. In questo contesto, è opportuno porre attenzione sul concetto di obbligo e il suo impatto sulle esperienze di tecnostress all’interno di un’organizzazione.

Nel loro articolo “From duty to distress. A sociological exploration of technostress in organizations through the lens of obligations”, Stana e Nicolajsen (2024) definiscono l’obbligo come il senso, conscio o inconscio, di dover fare qualcosa per gli altri, sé stessi o l’organizzazione. L’obbligazione ha il ruolo di integrare l’individuo nel gruppo sociale, creando in questo modo abitudini basate sugli obblighi.

Gli autori sostengono che le TIC sono in grado di aumentare la capacità di adempiere agli obblighi, estendendoli anche al di fuori dall’orario lavorativo e oltre i confini geografici, contribuendo in questo modo al tecnostress. Ad esempio, un obbligo individuale di non far aspettare gli altri, unito ad un obbligo o norma di gruppo “dell’essere reattivi”, possono portare all’abitudine di controllare costantemente le e-mail da casa (tecno-invasione).

È in quest’ottica che l’obbligo assume il ruolo di dispositivo in grado di svelare il tecnostress: la teoria degli obblighi afferma che essere consapevoli delle abitudini inconsce derivanti da obblighi nascosti sblocca la capacità di abbandonarle o di rinegoziarle. Spostare questi obblighi dall’ambito inconscio a quello discusso e modificabile del gruppo, aiuta a mitigare il tecnostress.

Le organizzazioni devono riconoscere che il tecnostress non è solo un problema individuale ma anche aziendale, e che, per poterlo affrontare e gestire, può essere utile creare spazi di discussione sulle obbligazioni legate alle tecnologie, rendendoli temi negoziabili a livello organizzativo.