
L’evoluzione tecnologica e la crescente integrazione di strumenti digitali nei contesti lavorativi aprono nuove opportunità, ma anche importanti questioni legate alla salute e sicurezza dei lavoratori: in particolare, l’avvento delle tecnologie immersive e della realtà virtuale, anche se ancora relativamente poco diffuse in Italia, introduce una serie di nuovi rischi che necessitano di particolare attenzione. Questi ambienti virtuali vengono definiti “a-spaziali” in quanto sfumano i confini tradizionali tra spazio e tempo lavorativo, rendendo più difficile distinguere tra vita privata e professionale, aumentando il rischio di tecnostress e di altre patologie legate alla tecnologia.
Uno dei principali rischi connessi all’uso delle tecnologie immersive è la cosiddetta “virtual reality sickness”, ovvero un disturbo che si manifesta durante o dopo l’uso di dispositivi di realtà virtuale. Essa origina dalla discrepanza tra le informazioni visive che il cervello riceve dal visore e i segnali sensoriali provenienti dal corpo (come il movimento o la mancanza di movimento). Questo conflitto percettivo può causare sintomi quali affaticamento visivo, disorientamento, nausea e mal di testa. Questi rischi richiedono una gestione attenta dei tempi di esposizione e delle pause durante la prestazione lavorativa.
Un altro aspetto critico è rappresentato dalla possibile violazione dell’integrità personale del lavoratore nel metaverso. Sebbene l’avatar sia una rappresentazione virtuale, esso costituisce un’estensione del lavoratore, ed è quindi necessario garantire una tutela della sua sicurezza. In tal senso, episodi di molestie o cyberbullismo all’interno di ambienti virtuali dimostrano come queste tecnologie possano favorire nuove forme di violenza e prevaricazione, richiedendo interventi appositi in termini di prevenzione e protezione.
In conclusione, l’adozione delle tecnologie immersive e del metaverso nel mondo del lavoro, pur portando a nuove opportunità, solleva anche preoccupazioni legate alla salute e sicurezza dei lavoratori. La difficoltà di separare il lavoro dalla vita privata, unita ai rischi fisici e psicologici derivanti dall’uso prolungato dei dispositivi, richiede un’attenzione particolare nella gestione dei tempi di esposizione e delle modalità di interazione. È essenziale garantire un ambiente di lavoro virtuale sicuro e ben regolamentato, che protegga il benessere del lavoratore, sia fisicamente che psicologicamente.